Emirates Social Housing
Una fondazione benefica di Abu Dhabi ha lanciato un programma per l’edificazione di trenta case-famiglia (dieci ad Abu Dhabi e venti ad Al Ain) per accogliere ragazze e ragazzi orfani, da zero fino a 18 anni di età per le femmine e da zero a dodici anni per i maschi. L’idea di base è di ricreare un ambiente il più possibile di livello familiare, sotto il controllo di due supervisori (“genitori sussidiari”) che vivranno insieme ai ragazzi. Ognuna di queste unità abitative deve essere articolata con sei stanze da letto, ed avere inoltre spazi per servizi ed ulteriori spazi comuni.
Data l’intenzione dell’Ente banditore di avere almeno due unità contigue su ogni lotto di intervento (delle dimensioni approssimative di circa 30 x 30 metri lineari) il progetto sviluppa l’idea di racchiudere in uno spazio a corte, con i varchi controllati, sia gli spazi abitativi (su due livelli) che le aree comuni (cucina, soggiorno, aree gioco, etc.).I quattro blocchi che ospitano le varie funzioni sono disposti in quadrato: viene così a ricrearsi la tipicità della casa araba, che con la sua disposizione a corte si presenta chiusa verso l’esterno (in questo caso offrendo un ottimo livello di sicurezza per i ragazzi occupanti le varie unità), ma si apre con i suoi ambienti verso lo spazio comune, in modo da ottenere una maggior protezione dai raggi del forte sole emiratino.
Parallelamente, particolare attenzione è stata però riposta nello studio dei flussi dell’aria naturale, così che la “chiusura” tipica dell’architettura a corte non sia penalizzante per il comfort abitativo. Gli aggregati delle varie unità residenziali sono infine caratterizzati dai grandi tetti fotovoltaici (che hanno anche funzioni di “parasole”), i quali lasciano permeare negli spazi comuni una controllata quantità di radiazione luminosa.