Vanìz C-Lab
Un immobile un tempo adibito a magazzino di una industria di divise militari è stato ristrutturato dandogli una nuova configurazione e destinandolo ad ospitare una serie di servizi di intrattenimento, come musica dal vivo, piccoli spettacoli e discoteca. Da qui il neologismo coniato per l’occasione: “ristoteatrodisco”.
Il locale si compone di un’area esterna e di un volume compatto di forma rettangolare coperto mediante una struttura metallica curvilinea con sovrapposti pannelli isolanti. La zona esterna è a sua volta suddivisa in due parti: un’area di approccio al complesso e uno spazio all’aperto utilizzabile nei mesi estivi, protetto da un muro in blocchi intonacati. Quest’ultimo è caratterizzato dalla importante presenza di alberi ad alto fusto e dai nuovi volumi tecnici che sono stati costruiti a servizio dell’ambiente principale, ma che ricoprono anche un’importante funzione di articolazione dello stesso spazio esterno.
Caratteristiche peculiari dell’intervento sono la sua sostenibilità ed il basso impatto ambientale, entrambe difficili da ottenere per strutture voraci di energia come i locali di intrattenimento.
Questo tipo di risultato è stato ottenuto mediante approccio composito, consistente da un lato nell’impiego totale di luci LED, dunque a basso consumo energetico, e dall’altro per il riutilizzo negli scarichi dei WC delle acque meteoriche, le quali vengono convogliate nei servizi dopo essere state raccolte in una apposita vasca di accumulo.
Nel provvedere al consolidamento e alla messa a norma della struttura portante, non in grado di soddisfare le più recenti imposizioni di legge, i pilastri principali (costituiti da due “C” contrapposte e calastrellate) sono stati integrati nel sistema di illuminazione: sono infatti dapprima stati inseriti al loro interno dei proiettori LED Dimx, e successivamente si è provveduto a chiudere le facciate principali degli stessi pilastri con lastre di policarbonato traslucido, dandogli dunque la funzione di corpi illuminanti a tutt’altezza.
Molta attenzione è stata posta nella progettazione dell’impianto di amplificazione (Martin Audio “Function One”), sia per quanto riguarda la propagazione delle onde sonore all’interno del locale, che per la trasmissione e diffusione delle stesse verso l’esterno. Per minimizzare quest’ultimo fenomeno, dopo un’accurata analisi di impatto acustico, si è fatto ricorso a un secondo strato di materiale isolante posto in opera sugli esistenti pannelli della copertura centinata, con l’interposizione di un elemento di scorrimento.
Fotografie: Francesco Scipioni | Ricky LeRoy